Gerusalemme Piombo Fuso Viaggio allucinatorio in una dittatura emozionale idea originale, registrazione, regia e progettazione Winter Family (Rosenthal & Klaine) con Ruth Rosenthal suono e video Xavier Klaine disegno luci e direttore tecnico Julienne Rochereau tecnico del suono Sébastien Tondo voci Yael Karavan & Jean-Baptiste Duchenne (version française) Marilee Scott & Brian Gempp (english version) collaborator artistic Yael Perlman Winter Family e ESPAL du Mans residenza creativa Ferme du Buisson, scène nationale de Noisiel e Fonderie au Mans Durata 55’ Prima Nazionale Spettacolo in francese con sottotitoli in italiano

“Gerusalemme Piombo Fuso” perché questo titolo?
Perché i nomi delle operazioni militari sono cinicamente poetici.
L’operazione militare israeliana a Gaza del 2009 è iniziata durante la festa di Hanoukka,
‘piombo fuso’ è una frase presa da una canzone per bambini, cantata durante le festività ebraiche.

E poi perché Gerusalemme è chiamata ‘città d’oro’, quando ai nostri occhi è più una città di piombo fuso.

Winter Family, duo composto dall’artista israeliana Ruth Rosenthal e dal musicista francese Xavier Klaine, presenta  in prima nazionale Jerusalem Plomb Durci, spettacolo vincitore del premio della giuria come miglior performance all’Impatience Festival di Parigi nel 2011.
Ruth Rosenthal e Xavier Klaine fondano il loro duo di musica sperimentale nel 2004: in questo decennio hanno collaborato con numerosi artisti, composto musiche per film, pièce di danza, teatro e portato le loro performance in città internazionali fra cui Londra, Parigi, New York, Bruxelles, Milano, Tel Aviv, Gerusalemme solo per citarne alcune.
Durante l’anniversario della formazione dello stato di Israele e della ‘riunificazione’ di Gerusalemme nel 2008, i Winter Family hanno iniziato a incidere a Gerusalemme la pièce Jerusalem Syndrome commissionata dalla radio francese ‘France Culture’ e andata in onda nel 2009. Ruth Rosenthal e Xavier Klaine decidono di sviluppare e approfondire questo lavoro creando Jerusalem Plomb Durci: fra il 2008 e il 2009, Ruth e Xavier hanno registrato, filmato e collezionato immagini e suoni delle cerimonie commemorative di questi due importanti anniversari per la storia di Israele, infiltrandosi nei luoghi più disparati, dalle scuole ai vicinati, dai luoghi di culto fino a quelli più simbolici.
In scena la stessa Ruth guiderà il pubblico in un viaggio nella società israeliana attraverso suoni, immagini e testi. Il pubblico sarà circondato da canti, danze e sirene che riportano il dolore, la memoria, il coraggio e i simboli del popolo israeliano. Tutti questi elementi e simboli sono onnipresenti nella vita degli israeliani che diventano quasi ostaggi, attori trascinati in un turbinio nazionale fatto di tristezza, allucinazioni e violenze, mentre Israele accelera la sua disperazione gettando il paese in un “viaggio allucinato attraverso una dittatura emotiva”, come recita il sottotitolo.
Adottando il codice della ‘agitprop’, forma di propaganda russa del Partito Comunista realizzata attraverso il teatro, i Winter Family presentano uno spettacolo semplice che  mette in scena alcune procedure specifiche utilizzate dal regime israeliano sulla popolazione, offrendo una visione ‘allucinata’ della società israeliana per offrire al pubblico la possibilità di vivere un puro ‘brivido sionista’.
Uno spettacolo che, al di là del conflitto israelo – palestinese, indaga gli strumenti di manipolazione sugli individui condotti a una totale cecità.

 

www.winterfamily.info

Winter Family: biografia

Winter family

Winter Family è un duo composto dall’artista israeliana Ruth Rosenthal e dal musicista francese Xavier Klaine; si sono incontrati nel 2004 a Jaffa, e da allora vivono e lavorano insieme. Rosenthal e Klaine sperimentano un ibrido di musica da camera, drone e poesia che ipnotizza e coinvolge l’ascoltatore trasportandolo in una dimensione parallela, tra immagini umbratili e brividi crepuscolari. Mentre Klaine si divide tra pianoforte, organo, harmonium, filicorda, celesta e sprazzi di elettronica, la Rosenthal sommessamente conduce la sua voce dentro un diafano pulviscolo di simboli sonori.
Le loro performance sono state registrate e suonate dal vivo in club, teatri e chiese in tutta Europa e in Israele. Hanno lavorato con diversi coreografi, registi, fotografi e artisti visivi.
Il loro album d’esordio, accolto molto favorevolmente dalla critica, uscì nel 2007 con Subrosa, seguito l’anno successivo da una versione LP.
Attualmente Winter Family risiede a Crown Heights, il quartiere haitiano di Brooklyn. Hanno registrato un terzo album di salsa, e hanno poi completato la versione inglese di Jerusalem Plomb Durci (la versione francese ha debuttato a Parigi nel 2011 e ha vinto il Premio della Giuria all’Impatience Festival).
‘Red Sugar’, il loro nuovo album è stato realizzato nell’estate 2011 in una doppia versione LP a Altvinyl (Newcastle). La versione CD è disponibile presso Sub Rosa.
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La recensione di Clare Shine, Financial Times

Jérusalem Plomb Durci, Festival Impatience/Le Cent Quatre, Paris

di Clare Shine, Financial Times June 27, 2011 .

Conferire senso artistico ai conflitti è rischioso. Questa produzione multimediale va là dove non molti sono andati prima: nel conflitto mediorientale come sperimentato sul campo di Israele. Il “cast lead – piombo fuso” del titolo è un cenno sardonico di un nome in codice israeliano per le sue 2009 operazioni militari a Gaza.
Ci si potrebbe aspettare una polemica dal sottotitolo – “un viaggio allucinante in una dittatura emozionale”- ma il lavoro è molto più sfumato. Visivamente e acusticamente, si contrappone un piccolo individuo fragile contro le rappresentazioni gigantesche di macchinari e simboli di stato, che rimuovono il filtro protettivo della famiglia e della comunità.
Sulla base di due punti di riferimento – Yom Ha-Zikaron (una giornata commemorativa per i soldati caduti e le vittime del terrorismo) e Yom Ha’atzmaut (celebrazione della creazione di Israele) – la produzione intreccia filmati televisivi, home video, discorsi, sirene e processioni di martiri con cerimonie provviste di danze popolari che trasmettono i paradossi nazionali. Il mondo esterno è rappresentato tramite una “voice-over” delle successive decisioni delle Nazioni Unite. La frase tristemente familiare di questa liturgia geopolitica “continua a seguire la situazione da vicino”, assume una forza poetica sempre più crescente.
(…)
Con agghiacciante grazia sotto un’accecante luce bianca, l’infantile Rosenthal si estende, stringa dopo stringa, tra le bandiere israeliane poste attorno al palco.

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