diretto da Nicolai Khalezin
in collaborazione con Natalia Kaliada
scritto da Nicolai Khalezin
drammaturgia Nicolai Khalezin e Natalia Kaliada
testimonianza originale Maria Alyokhina
interpreti Pavel Haradnitski, Kiryl Kanstantsinau, Siarhei Kvachonak, Maryia Sazonava, Stanislava Shablinskaya, Andrei Urazau, Maryna Yurevich e Maria Alyokhina

Belarus Free Theatre

Durata 1h 45′
Prima nazionale
Spettacolo in russo e bielorusso con sovratitoli in italiano e inglese

Si sconsiglia la visione a un pubblico non adulto

Non abbiamo tempo di sederci ed aspettare. Coloro che si battono disperatamente per l’arte, che disperatamente affermano ciò che pensano e che sacrificano così tanto, meritano la nostra solidarietà ed il nostro supporto
Nicolai Khalezin

Burning Doors è l’ultimo e attualissimo lavoro di Belarus Free Theatre ispirato dalla storia vera della Pussy Riot Maria Alyokhina, dell’attivista ed artista politico russo Petr Pavlensky e del detenuto regista ucraino Oleg Sentsov.

Con Maria Alyokhina al suo primo debutto teatrale assieme ad alcuni dei componenti del gruppo stabile BFT, Burning Doors è una collaborazione senza precedenti tra il Belarus Free Theatre, unica compagnia teatrale in Europa bandita dal proprio governo, e la donna che nel 2012 è stata condannata a due anni di prigione per una performance anti-Putin.
Gettando una luce sulla totale soppressione della libertà artistica che incombe a sole quattro ore di volo da Londra, Burning Doors evidenzia il ruolo degli artisti contemporanei nelle società dittatoriali ed esamina ciò che succede a coloro che vengono dichiarati nemici dello stato per il solo fatto di creare arte. Attraverso lo sguardo di questi tre artisti ed ispirandosi alla loro stessa esperienza di rifugiati politici, Belarus Free Theatre esplora l’impatto psicologico della detenzione, dell’esilio e della migrazione forzata, puntando lo sguardo anche sulle popolazioni sfollate a causa di persecuzioni politiche e conflitti dell’Europa di oggi. Diretto con una teatralità sensuale ed una vigorosa fisicità da Nicolai Khalezin, co-fondatore e Direttore Artistico di Belarus Free Theatre, insieme a Natalia Kaliada, Burning Doors è un esempio di teatro potente e solidale con coloro che rifiutano di essere messi a tacere.

‘Selvaggia satira politica. Interpretato con ardente energia e dedizione’
– Financial Times

‘Un appuntito, furioso mosaico’
– The Sunday Times

‘Una performance audace, impressionante e feroce. La tua libertà personale non si è mai sentita così preziosa’
– The Review Hub

‘Strappa la mente dalla compiacenza della lontananza e ti lascia con l’unica cosa che l’arte al giorno d’oggi così spesso invidia – un pensiero’
– CEEL (Central and Eastern European Review)

‘Viscerale. Potente. Martellante, di un’intensità inarrestabile’
– Leicester Mercury

‘Uno spettacolo straordinario. Rumoroso, demolisce ogni tabù, brutale da guardare. Una chiamata alle armi da parte di chi può dire di aver affrontato l’oppressione’
– A Younger Theatre

Nicolai Khalezin, Maria Alyokhina, Petr Pavlensky, Oleg Sentsov. Biografie

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Nicolai Khalezin

Nicolai Khalezin è un pluripremiato regista, sceneggiatore, designer, educatore, attivista politico e giornalista. Prima di fondare il BFT nel 2005, è stato caporedattore dei principali settimanali socio-politici della Bielorussia – Name, News and Our Freedom (Nome, Notizie e la nostra Libertà) – tutti finiti nel mirino del regime oppressivo. L’approccio giornalistico alla creazione teatrale che ha contraddistinto tutti i lavori del BFT dell’ultimo decennio, deve molto al suo rigoroso metodo editoriale. La profonda passione e competenza nel campo dell’arte contemporanea ha avuto, a sua volta, una grande influenza sulla sua visione teatrale. Nicolai è stato il titolare dell’unica galleria d’arte contemporanea di Minsk, anch’essa chiusa per ordine delle autorità. Le sue opere sono state esposte alla Biennale di Istanbul, all’Expo di Milano, a Roma, Berlino e presso il Centro di Arte Contemporanea di Mosca. Arrestato in Bielorussia per via del suo coinvolgimento nelle campagne politiche, Nicolai è stato riconosciuto Prigioniero di Coscienza da Amnesty International. Questa esperienza ha ispirato uno dei più famosi lavori del BFT, Generation Jeans, un duo autobiografico sul rock e la resistenza. Scritto, diretto ed interpretato da Nicolai Khalezin, con la musica dal vivo di DJ Laurel, Generation Jeans è stato rappresentato oltre 100 volte in tutto il mondo, perfino alla residenza del Presidente Vaclav Havel su suo invito nel 2008 e alla Casa dei Comuni nel 2012 grazie al supporto di Jude Law, membro del consiglio di amminstrazione della compagnia. Tra gli altri lavori premiati ricordiamo Discover Love, Trash Cuisine, Time of Women, tutti diretti da Khalezin, assieme all’adattamento di King Lear rappresentato al Globe to Globe Festival nel 2012, nell’ambito dei Cultural Olympics di Londra. Nicolai è inoltre fondatore del laboratorio teatrale del BFT, Fortinbras, l’unica scuola d’arte indipendente della Bielorussia, creata assieme a Natalia Kaliada e Vladimir Shcherban.
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Maria Alyokhina

Maria Alyokhina è un’attivista russa appartenente al gruppo Pussy Riot. Il collettivo punk di sole donne dal volto coperto da un passamontagna finì in prima pagina nel 2012 quando le sue componenti furono processate ed arrestate per aver eseguito una canzone di protesta dal titolo Vergine Maria, liberaci da Putin nella cattedrale moscovita di Cristo Salvatore. La performance anti-Putin che condannava i rapporti corrotti del Presidente con la Chiesa durò 40 secondi, poi l’arresto. Maria e le compagne Ekaterina Samutsevich e Nadezhda Tolokonnikova furono accusate di “teppismo motivato da odio religioso”. Maria fu condannata a due anni di carcere. Amnesty International la dichiarò Prigioniera di Coscienza per “la sentenza troppo severa delle autorità russe”. Fu rilasciata nel 2014 e, da allora, organizza in tutto il mondo campagne per la riforma penitenziaria in Russia. In Burning Doors è al suo debutto teatrale da professionista e da co-autrice con Belarus Free Theatre.
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Petr Pavlensky

Negli ultimi cinque anni, l’attivista ed artista politico Petr Pavlensky ha firmato alcune delle opere più provocatorie e sensazionali della storia recente, utilizzando il suo corpo e le sue tele. Si inchiodò un testicolo sull’acciottolato della Piazza Rossa di fronte alla tomba di Lenin per sottolineare l’indifferenza politica della società russa attuale; nudo, si avvolse nel filo spinato davanti al Parlamento di San Pietroburgo; si cucì la bocca davanti alla Cattedrale di Kazan in segno di protesta contro la persecuzione delle Pussy Riot. Fu arrestato, in novembre, e condannato a tre anni di carcere per aver danneggiato un sito culturale. Non chiese mai riduzioni di pena, anzi desiderava che le proprie condanne fossero elevate al grado di reato di terrorismo. La performance comprende l’azione, l’arresto, la condanna e la detenzione. L’obiettivo del suo lavoro è portare l’attenzione mondiale sullo stato di impunità che tutela i Servizi di Sicurezza Federali e le loro tattiche oppressive. Nel giugno 2016, è stato rilasciato da una corte di Mosca. L’intera opera di Petr Pavlensky rende la minaccia della pena reale e visibile, smascherando l’ingiustizia e la censura come fulcro del sistema. Egli rappresenta il volto dell’arte contemporanea russa, sfidando lo stato in quanto meccanismo di soppressione della libertà personale.
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Oleg Sentsov

Oleg Sentsov, regista cinematografico ucraino, sta attualmente scontando una condanna a 20 anni di carcere in un istituto correttivo di Yakutia per aver partecipato al complotto di atti terroristici in Crimea a seguito dell’annessione della penisola alla Russia nel 2014. Ha sempre sostenuto la propria innocenza sia di fronte all’accusa di crimini terroristici sia di fronte a quella per incendio doloso. Il suo processo è stato descritto da Amnesty International come “rievocativo dei processi-spettacolo dell’epoca Stalinista”. Gaamer, ispirato dal club di computing e video-giochi da lui fondato, fu il primo lavoro che gli valse l’attenzione del mondo cinematografico internazionale. Gaamer aprì, a grande richiesta, il Rotterdam International Film Festival nel 2012. La European Film Academy, unitamente ad alcuni dei maggiori registi internazionali tra cui Pedro Almodóvar, Wim Wenders, Stephen Daldry, Mike Leigh e Ken Loach, si è battuta per il suo rilascio sulla scia della forte preoccupazione di Amnesty International relativamente al suo processo – considerato un “fiasco totale” – e all’accusa – “che sembra essere costruita come un castello di carte”. Durante la sua detenzione, Sentsov è stato nominato da Fernando Bovaira membro onorario della giuria del 62° Film Festival di San Sebastian; una sedia è stata riservata per lui in giuria, in segno di solidarietà. Attualmente Oleg Sentsov è  ancora detenuto.
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Belarus Free Theatre

Belarus Free Theatre è una compagnia pluripremiata e fondata nel 2005 a Minsk sotto l’ultimo governo dittatoriale Europeo ancora esistente. Si tratta di un gruppo illegale in un paese in cui la sola attività teatrale autorizzata è quella sancita dallo stato. Dal 2011, il BFT ha lavorato a Minsk e a Londra e i fondatori, Natalia Kaliada e Nicolai Khalezin – marito e moglie- , assieme al Direttore Associato Vladimir Shcherban sono rifugiati politici nel Regno Unito. La compagnia stabile ha sede a Minsk dove si occupa di militanza, formazione e teatro ogni giorno dell’anno, dal basso. Gli artisti ed il pubblico vivono sotto il controllo costante delle autorità; le rappresentazioni sono state bloccate dal KGB ed alcune tra le persone del pubblico sono state arrestate. Nonostante questo, la compagnia è molto seguita dal pubblico – l’affluenza è normalmente di 2.000 persone per una sala da 50 posti. Definito dal The New York Times come “uno dei più coraggiosi ed ispirati gruppi underground del pianeta”, il BFT ha creato alcune delle opere più provocatorie del teatro mondiale – 40 nuove produzioni ospitate in oltre 30 paesi nell’ultimo decennio.  Torna a Londra al Soho Theatre nel 2016, otto anni dopo il debutto con Being Harold Pinter del 2008.

Belarus Free Theatre vanta il supporto e la solidarietà di molti colleghi artisti tra cui i defunti Harold Pinter e Vaclav Havel; Sir Tom Stoppard, David Lan, Steven Spielberg, Jude Law, Kevin Spacey, Mick Jagger, Jeremy Irons, Emma Thompson, Joanna Lumley, Vivienne Westwood, Kim Cattrall, Ian McKellen e Samuel West. Belarus Free Theatre è Compagnia Associata del Young Vic e della Falmouth University’s Academy of Music & Theatre Arts (AMATA). Inoltre, è da lungo tempo partner del Public Theater e del LaMaMa di New York.
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www.belarusfreetheatre.com