con Vincent Cahay, Anne-Pascale Clairembourg, Epona e Séléné Guillaume, Pierre Kissling, Vincent Lécuyer, Bernard Marbaix, Catherine Mestoussis, Jean-Benoit Ugeux, Anne-Cécile Vandalem, Françoise Vanhecke
ideazione, drammaturgia e regia Anne-Cécile Vandalem
musiche composte ed eseguite da Vincent Cahay, Pierre Kissling
scenografie Ruimtevaarders
creazione sonora Jean-Pierre Urbano
disegno luci Enrico Bagnoli
video Federico d’Ambrosio e Arié van Egmond
disegno costumi Laurence Hermant
trucco Sophie Carlier
assistente alla regia Sarah Seignobosc
direttore di scena Damien Arrii

produzione Das Fräulein (Kompanie)
coproduzione Théâtre de Liège, Le Volcan – Scène Nationale du Havre, Théâtre National – Bruxelles, Théâtre de Namur, centre dramatique, Le Manège.Mons, Bonlieu Scène Nationale Annecy, Maison de la Culture d’Amiens – Centre européen de création et de production, Les théâtres de Marseille – Aix en Provence
coproduzione all’interno del progetto Prospero Théâtre National de Bretagne, Théâtre de Liège, Schaubühne am Lehniner Platz, Göteborgs Stadsteatern, Théâtre National de Croatie / World Theatre Festival Zagreb, Festival d’Athènes et d’Epidaure, Emilia Romagna Teatro Fondazione
con l’aiuto de la Fédération Wallonie-Bruxelles / Service Théâtre, Wallonie-Bruxelles International
e con il sostegno di ESACT, l’Ecole Supérieure d’Acteurs / LA HALTE, Liège

Durata 2h 15′
Prima nazionale
Spettacolo con sottotitoli in italiano e inglese

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Dopo il successo al Festival d’Avignon, Tristesses si aggiudica il Premio della Critica in Belgio come miglior spettacolo. Tristesses è uno spettacolo di teatro musicale il cui tema principale è la relazione fra potere e tristezza. Utilizzando i codici del giallo e della commedia politica, Anne-Cécile Vandalem analizza a fondo con humor una delle più implacabili armi politiche contemporanee: l’intristimento dei popoli. Per mezzo di un dispositivo scenico al confine con il cinema, mette in luce il potere dei media e il modus operandi di una propaganda che agisce alla luce del sole o insidiosamente nell’ombra.

L’Europa sta subendo la veloce ascesa al potere dei partiti di estrema destra.
Fra questi, il Partito del Risveglio Popolare, guidato da Martha Heiger, sta prendendo il controllo di una parte dei paesi scandinavi. Nell’isola di Tristezza, è avvenuto un suicidio; il corpo della madre di Martha Heiger viene ritrovato appeso alla bandiera danese. In occasione dei funerali, viene annunciato il ritorno di Martha Heiger sull’isola. Due adolescenti proveranno a cogliere questa occasione per eliminare colei che minaccia il loro avvenire. Ma il giorno del funerale, la situazione si ribalta…

Dichiarazione d’intento 
di Anne-Cécile Vandalem

Lottando contro quello che ci porta tutti i giorni alla disperazione, in questo mondo.

Voglio parlare di tristezza. Voglio parlare di come i nostri corpi vengono indeboliti ogni giorno, dall’influenza che gli altri corpi – persone, cose, o situazioni – esercitano sui nostri.
Voglio parlare della tirannia della positività: oggi, nelle società Occidentali, esistiamo solo in virtù di quello che facciamo. Come un riflettore in teatro, questa positività proietta un bagliore permanente, accecante e paralizzante; sovraespone lo spettacolo delle nostre azioni. Che posto c’è in un paesaggio simile per l’ombra, lo scintillio (il movimento avanti e indietro tra luce ed ombra), la resistenza, il desiderio?
Voglio parlare della relazione tra tristezza e potere, perché è ovvio che oggigiorno la più grande arma politica è quella di rendere le persone tristi, e colpa, vergogna, frustrazione, impotenza, disprezzo e disperazione sono i suoi effetti collaterali.
Voglio parlare delle emozioni come movimenti e forze di trasformazione, quando si convertono in pensieri e azioni, le emozioni possono diventare slancio vitale, motore, energia viva per iniziare un discorso o un’azione. Perciò la protesta di un individuo può annunciare una raccolta collettiva di lamentele. Quindi attraverso le emozioni potremmo anche essere in grado di trasformare il nostro mondo.
Voglio mostrare le lacrime in quanto manifestazione dei segni esteriori della tristezza, perché hanno un infinito potere estetico.
Voglio parlare dell’adolescenza come forza vitale, potere per il futuro; della paradossale fioritura di quei corpi addentro ai quali nascono i desideri quando crollano le speranze.
In conclusione voglio parlare della “Sopravvivenza delle lucciole” 1, di cosa cade e si degrada, sicuramente, ma che, nella sua caduta, emette un bagliore di meteorite atto a informare quelli che verranno del loro passato e ad aiutarli nel loro futuro; di ogni immagine che garantisce la trasmissione dell’esperienza, e facendo questo garantisce la sopravvivenza delle persone destinate a scomparire.”

1 G. Didi-Huberman, Survivance des lucioles, ed Minuit, 2009

Das Fräulein (Kompanie). Biografia

Das Fräulein (Kompanie)

Fondata nel 2008, Das Fräulein (Kompanie) ha come obiettivo lo sviluppo e la promozione del lavoro dell’artista belga Anne-Cécile Vandalem, e produce lavori originali che l’artista concepisce, scrive e dirige. Das Fräulein (Kompanie) è attualmente sovvenzionata dalla Federazione Wallonia-Brussels. Nel 2003, Anne-Cécile Vandalem inizia a creare e scrivere spettacoli: Zaï Zaï Zaï Zaï (2003) e Hansel e Gretel (2005). Da allora, la fiction è la forma espressiva prediletta dall’autrice. Dal 2008 al 2013, la casa ha avuto il ruolo principale. L’artista la considera come il luogo di confinamento per eccellenza, per cui e in cui tutto succede. Partendo da un universo ultra-realista, Anne-Cécile definisce la cornice delle cosiddette tragedie domestiche, attraverso una cornice individuale con (Self) Service, una famigliare con HABIT(U)ATION e una collettiva con After The Walls (UTOPIA): spettacoli che costituiscono la “Trilogia delle Parentesi”.
Parallelamente a  questa Trilogia collabora con l’ingegnere del suono Michel Dupont a uno spettacolo sonoro per adulti e adolescenti.
Looking for DYSTOPIA apre un nuovo ciclo di lavoro per l’artista. Nel 2014, Anne-Cécile Vandalem esplora le modalità di postura e di impostura: mette in dubbio la capacità di azione e trasformazione del reale da parte di un individuo in seno alla società e affronta la problematica della rivelazione come impostazione onesta e/o strategica nella sua scrittura.
Nel 2015 crea un dittico sulla tristezza: Still too sad to tell you (video installazione) e Tristesses.

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www.dasfrauleinkompanie.com

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