testo di Levan Tsuladze dai romanzi di Shalom Aleikhim e Guram Bariashvili
regia, scene
Levan Tsuladze
ninnananna ebrea eseguita da Neka Sebiskveradze
con Beso Baratashvili, Guranda Gabunia, Ana Grigolia, Barbare Dvalishvili, Ana Vasadze, Nato Kakhidze, Manana Kozakova, Nika Kuchava, Eka Nijaradze, Giorgi Kiknadze, Konstantine Roinishvili, Teona Kokrashvili, Nino Tsuladze, Giorgi Khurtsilava, Givi Chuguashvili
musiche Vakhtang Kakhidze
costumi Nino Surguladze
coreografia Gia Margania
aiuto regia Nino Kalandadze
produzione Kote Marjanishvili State Drama Theatre

Durata 2h e 05′
Prima nazionale
Spettacolo senza testo

Dopo Memorie di un pazzo di Nikolai Gogol’, presentato al Teatro delle Passioni nell’ottobre 2015, e La tartaruga di Luigi Pirandello, visto all’Arena del Sole di Bologna lo scorso novembre e in scena quest’anno al Teatro delle Passioni, torna a Modena Levan Tsuladze con Begalut – In esilio.
Uno spettacolo privo di testo che procede per azioni, coreografie, gesti, musica e suoni. Derivando tecniche e linguaggi dal cinema muto, le scene di questo lavoro sembrano essere modellate e messe a fuoco grazie alle lenti di una macchina da presa: è infatti da una finestra socchiusa che si intravedono due famiglie ebree, numerose e felici, dalle cui movenze si intuiscono la grande vitalità e gioia di vivere.
Ispirandosi a frammenti tratti dai romanzi di Shalom Aleichem e Guram Batiashvili, Begalut – In esilio porta in scena il tema dell’identità nazionale ebraica, la sofferenza e l’esilio di questo popolo durato secoli.

Dello spettacolo la stampa ha scritto: «Quello che vediamo sul palcoscenico potrebbe anche essere un’illusione nascosta dalla foschia, lontana eppure familiare. Gioiosa, impregnata di umorismo e felicità, e allo stesso tempo estremamente tragica. È vera, ma d’altro lato fittizia. È da qualche parte vicino al limite, dove tutto è inatteso…».
A partire dalla storie delle due famiglie, fra gioia, humor e tragedia al tempo stesso si arriva a indagare il bene e il male, la disperazione e la speranza, la distruzione e la sopravvivenza.

Levan Tsuladze e Kote Marjanishvili State Drama Theatre, biografie

Levan Tsuladze

Direttore artistico del Kote Marjanishvili State Drama Theatre dal 2006.
Fondatore e guida artistica del “Basement Theatre”, primo teatro indipendente della Georgia dal 1997.
Autorità riconosciuta del teatro georgiano, attualmente uno dei più popolari, creativi e acclamati registi è noto per le interessanti influenze che hanno contribuito allo sviluppo delle arti sceniche e portato alla realizzazione di oltre 40 spettacoli ospitati in diverse città e teatri della Georgia.

Kote Marjanishvili State Drama Theatre

Fondato nel 1928, uno dei più apprezzati teatri della Georgia, già di per sé uno dei più importanti poli culturali del mondo, il Marjanishvili conta tre sale di spettacolo: la principale, una sala minore chiamata “The Attic” e il più recente “NEW STAGE”. Sotto la direzione di Levan Tsuladze, una delle figure di maggior rilievo della nuova generazione di teatranti georgiani, il Marjanishvili diventa uno degli spazi culturali più importanti di Tbilsi – con oltre 60 produzioni di teatro classico e moderno dal 2006.
Con un pubblico annuale superiore a 50 000 spettatori e 340 recite, il Marjanishvili è un teatro importante, dove registi e attori di quasi tutte le generazioni lavorano fianco a fianco in un ambiente più che mai accogliente e libero.
La sala “Attic” è il cuore della nuova drammaturgia grazie ad un progetto unico firmato da Levan Tsuladze e Lasha Bugadze; il “NEW STAGE” e la sala grande – chiamata anche “Basement” – sono spazi necessari allo sviluppo del mondo teatrale, una nuova realtà all’interno di un edificio non convenzionale. Il “NEW STAGE” fu costruito con l’intento di andare oltre e modelli teatrali classici. Numerose sono le tournée nazionali e le partecipazioni a festival internazionali o coproduzioni con Regno Unito, Germania, India, Israele, Polonia, Italia, Turchia, USA, Romania, Cina e altri.

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www.marjanishvili.com