di Emanuele Aldrovandi e Pietro Babina
liberamente ispirato all’omonimo testo biblico
scene, luci e regia Pietro Babina
con Leonardo Capuano e Alessandro Bay Rossi, Barbara Chichiarelli, Fabrizio Croci, Andrea Sorrentino, Giuliana Vigogna
assistente alla regia Mila Vanzini
video a cura di Riccardo Mengoli
si ringrazia Domenico Brancale per il suo contributo poetico
direttore tecnico Robert John Resteghini
capo elettricista Tommaso Checcucci
capo macchinista Massimo Abbondanza
sarta Elena Dal Pozzo
foto di scena Claudia Marini
scene costruite nel laboratorio di Emilia Romagna Teatro Fondazione da Gioacchino Gramolini (capo costruttore), Sergio Puzzo, Marco Fieni, Riccardo Betti; decoratrice Lucia Bramati

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione

Durata 2h
Prima assoluta

Firma questo inedito viaggio ispirato a “Il Libro di Giobbe” Pietro Babina, uno dei registi italiani più aderenti al contemporaneo che ha contraddistinto il suo ventennale percorso – più volte premiato in Italia e all’estero – con una ricerca attenta sui linguaggi emergenti prodotti dalle nuove tecnologie in relazione alla drammaturgia, alla messa in scena e ai fondamenti teatrali. Insieme al giovane drammaturgo Emanuele Aldrovandi (già insignito di importanti riconoscimenti come il Premio Hystrio Scritture di Scena 2015 e il Premio Riccione Tondelli 2013), Babina ripropone con questo testo le molte questioni contenute dal libro biblico e dirige in questa avventura un gruppo di sei attori, fra cui spicca il nome di Leonardo Capuano.
«Giobbe o meglio la sua interrogazione – scrive il regista – evoca ogni domanda sul senso dell’esistere, sia che si creda o non si creda nell’esistenza di Dio». Ripercorrendo la storia di Giobbe come ispirazione per un racconto contemporaneo, questo artista ritorna ancora una volta ai temi che lo ossessionano e su cui, nella sua visione, si fonda la necessità del teatro: l’indagine sulle ragioni del male, sul valore del bene, sull’esistenza di una dimensione magica, sulle relazioni fra ingiustizia e giustizia, potere e libertà.
E si chiede e ci chiede: «Chi è Giobbe? Il suo tormento è il nostro? Potrebbe esserlo? Cos’è Giobbe? Un emblema? È necessario esperire in modo identico gli eventi tragici che nel racconto originario colpiscono Giobbe per poter entrare in quello stesso tormento? Sono gli eventi che innescano la domanda metafisica o la domanda giace di già e da sempre in noi? È possibile trovare risposta a questa incessante necessità di domandare ragione dell’esistenza e della sofferenza a questa connaturata?».

Pietro Babina, biografia

Pietro Babina

Nato a Bologna nel 1967, Pietro Babina è regista e autore. Il suo lavoro è caratterizzato da una ricerca attenta che indaga i linguaggi emergenti prodotti dalle nuove tecnologie in relazione alla drammaturgia e alla messa in scena. L’intuizione creativa che caratterizza i suoi lavori dà vita ad opere attuali, cariche di atmosfere suggestive e magiche. Nel suo percorso artistico, di oltre vent’anni, riceve numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero, fra i quali più volte il premio UBU. Dal 1989 al 2010 è fondatore e direttore artistico della compagnia teatrale Teatrino Clandestino, dalla quale esce per fondare la Mesmer Artistic Association. Ad oggi lavora con attori e autori contemporanei nella realizzazione di spettacoli teatrali di circuitazione nazionale e internazionale. Ideatore e creatore, insieme a Flavio de Marco, del progetto di arti visive “MANIFESTO”, presentato a Ferrara e successivamente al Palais de Tokyo di Parigi. Nel 2009 ha fondato la rivista di arte e pensiero “Rivista”. Dal 2013 collabora con il dipartimento americano Eyesee360 per la realizzazione di video a 360°.

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